La canapa (cannabis sativa) appartiene alla famiglia delle urticacee. La fibra usata nell'industria tessile viene estratta dal libro delle piante e si presenta composta da un insieme di fibre primarie e secondarie aventi tra loro caratteri diversi all'analisi microscopica. Le fibre primarie sono più grosse delle secondarie ed hanno sezione irregolare che tende talvolta ad appiattirsi. Il lumen di tali fibre e generalmente strozzato con canale centrale fortemente irregolare. Le fibre secondarie sono invece più fini, a pareti più grosse, con lumen di cellula quasi completamente chiuso; la loro dimensione e sensibilmente inferiore di quelle primarie che hanno misura di 28 micron contro 11 micron delle secondarie. La grande maggioranza delle fibre e composta però da fibre primarie.
Il fusto della pianta di canapa può raggiungere altezza di circa 4 m. ed ha diametro medio di circa 15 millimetri; essendo pianta dioica porta i fiori maschi e femmine su individui diversi.
La pianta tende, ove il terreno non si opponga, a ramificare con radice molto lunga che si apre invece in numerose ramificazioni se particolare conformazione geologica impedisca il suo sviluppo in profondità. La sezione della pianta presenta diverse zone concentriche formate la prima, più vicina all'asse, dal midollo, la seconda da uno strato legnoso e le successive formanti il libro della pianta nel quale trovasi la fibra utilizzata dall'industria.
Le fibre di canapa sono molto eterogenee avendo cioè conformazione assai diversa le une dalle altre presentando ramificazioni, ingrossamenti, ginocchi e fratture.
Secondo la classica suddivisione di Cross e Bevan la canapa appartiene alle pecto cellulose dato che la pectina e la sostanza che cementa tra loro le diverse fibre elementari. Nei riguardi della pectina si deve osservare come vi sia notevole differenza nel suo comportamento non solo nelle diverse piante ma anche nella stessa pianta. |